Maschio e Femmina Sono gli Unici Generi Esistenti?

Nella tribù dove ho vissuto la mia giovinezza, prima di lasciare la mia famiglia di origine per andare a vivere in città, abitava una persona Winkte.
La prima volta che la vidi con chiarezza avevo circa 8 anni, mi girai subito per domandare a mia madre perché, laggiù, ci fosse un uomo vestito da donna. Lei divenne rossa in volto e, abbassando il mio braccio che puntava il dito contro quella strana figura mi disse: -Quello non è un uomo! E’ una Winkte! Se la stuzzichi ti nuocerà, e potrebbe fare di te una Winkte!- Di fatto, ancora una volta, la mia curiosità fanciullesca era stata messa a tacere.
Non sapevo di preciso cosa volesse dire quella parola, però mi ricordavo che mia nonna la usava spesso nei suoi racconti: -Tu la conosci la leggenda della Donna dal Doppio Volto?-
-Nonna non la conosco! Raccontamela, per favore!- rimanevo sempre estasiato dai racconti di mia nonna sulla nostra tradizione culturale, quella dei Lakota, una tribù d’indiani d’America.
-Anukite, la Donna dal Doppio Volto, ha un volto sia maschile che femminile, alle persone che la incontrano nei loro sogni viene chiesto di scegliere se essere un maschio o una femmina- per i Lakota i sogni e le visioni sono estremamente importanti; niente avviene senza la ricerca di un sogno o una visione, che possono presentarsi sotto varie forme, come uno spirito o una persona, un animale o un oggetto inanimato: -Diventa un dovere sacro ubbidire a questa visione. Ognuno deve accettare la propria natura. Le Winkte sono persone che hanno un corpo da uomini, ma che hanno scelto di essere donne, e viceversa. Esse sono accettate perché sono parte della creazione.-
Anche facendo riaffiorare questi ricordi, tuttavia, non avevo ben chiaro chi fosse e da dove venisse quello che, ai miei occhi, era un uomo vestito da donna, quindi per un po’ abbandonai la questione.
Mi ricordo un altro episodio in cui sentii parlare delle Winkte, quando avevo l’età di 10 anni: questo mi fu più istruttivo, anche se non esaustivo. Una sera, la madre di un mio coetaneo accolse tutti i bambini delle vicinanze davanti alla sua tenda, intorno al fuoco. Fu una serata di racconti leggendari che per un bambino non è facile da dimenticare.

-Nella nostra cultura ci sono quattro grandi classi di persone

wakan (sacra, benedetta): gli Wapiyapi, i nostri curatori; gli Wakan kaga, i nostri artisti; gli Wicahmunga, i nostri maghi; e le Winkte. Tutti costoro sono dotati di poteri unici. Tra i Lakota l’unicità è una benedizione! Un dono del Creatore. Diversamente dall’uomo bianco noi non buttiamo via nessuno!–
-Ma che cosa hanno di speciale le Winkte? Non l’hai detto!- disse il bambino seduto vicino a me.
-La Wintke spesso ha poteri curativi e conoscenze mediche. Ella è colei che dà a voi ragazzi i nomi sacri segreti, se qualcuno di voi lo ha già ricevuto, lo sa. E’ conosciuta per la sua compassione e saggezza, lei può fare lavori da uomo o da donna e, spesso, molti giovani Lakota vanno da lei per chiederle consiglio in materia di… Amore…- a questa affermazione tutti ci mettemmo a ridere, ed io guardai il mio migliore amico in maniera ammiccante. -Ma bisogna stare attenti! Se qualcuno cerca di ingannare una persona Winkte, essa può dargli un nome pubblico veramente volgare! Si dice che nel villaggio vicino un uomo abbia ucciso una coppia e che la Winkte gli abbia dato un nome terribile: Anog Onze (ano da entrambe le parti).- a questo punto le risa di noi bambini sconquassarono il clima di attenzione che si era creato e la signora, con un sorriso compiacente, ci lasciò scherzare tra di noi.
Quando ho lasciato la mia tribù e la mia famiglia per provare a vivere in città, ho trovato posto come cameriere. Ho conosciuto una persona transessuale, era il mio compagno di stanza. Tuttavia Marco me lo confidò in segreto, dopo qualche mese che si viveva insieme; me lo ricordo bene, mi disse questa frase: -Credo di non essere un uomo, credo di averlo sempre saputo.- prima di scoppiare a piangere tra le mie braccia. Marco, per gli amici intimi, si faceva chiamare Sophia.
Lei però non si vestiva come una femmina, si impegnava a rispettare i canoni prestabiliti per il genere maschile. Ora che ci penso però, non sembrava del tutto connotata mascolinamente, ma comunque io non me ne ero ancora accorto.
Inizialmente non capivo cosa ci fosse di particolarmente strano e terribile nel sentirsi donna, certo ero immerso nella cultura occidentale già da tempo, ma non credevo che una persona potesse sentire la sua natura sbagliata. Sbagliata a tal punto da negarla a se stessa e, ovviamente, alla società.
Quando ripenso a queste cose mi prende un dolore nostalgico e la mia mente torna a vagare sui ricordi della mia giovinezza.

Per i miei avi il sesso biologico non è la caratteristica principale

per stabilire di che genere sia una persona. Nell’antica cultura Lakota, ormai dimenticata da molti, spesso anche dai suoi discendenti, è il ruolo sociale che una persona svolge a stabilire il suo genere, è ciò che la persona in questione decide di essere che stabilisce quello che è veramente.
La cultura occidentale prevede solo due possibili generi: maschile e femminile, se una persona vuole cambiare il proprio genere deve per forza cambiare il proprio sesso. Invece, i Lakota prevedono quattro differenti generi: fuori maschio e dentro maschio, fuori maschio e dentro femmina, fuori femmina e dentro femmina, fuori femmina e dentro maschio (e pensate, esistono culture che riconoscono fino a sette generi diversi). Le persone Winkte sono quello che la cultura occidentale definisce transessuale, qualcosa di anormale, categorizzato per molto tempo come una patologia mentale delle più gravi!
Per i Lakota le Winkte sono persone normalissime: spesso chi si sente donna svolge la sua vita come una donna a tutti gli effetti, e viceversa. Le Winkte si sposano e hanno relazioni amorose e una vita stabile. Ma c’è ancora qualcos’altro: le persone Winkte sono considerate sacre, ma non come delle dee, sono considerate sacre perché il loro punto di vista è unico: loro sono in parte uomo e in parte donna e, nell’accettazione interiore di questa loro natura, possono vedere la totalità del mondo. Sono viste come l’originaria unità umana pre-genere. Le persone Winkte sono sacre perché il loro contributo, nella solo quotidianità e ordinarietà, è prezioso.
Quando una società riconosce una persona diversa, si apre alla possibilità di acquisire contributi unici, nuovi e meravigliosi. In questo senso, ogni persona è sacra per le sue unicità. Spero che Sophia trovi un posto in questo modo, spero che verrà valorizzata per la persona splendida che è. Non sono sicuro che sarà così, ma sono certo che mi impegnerò in questa direzione.

Bibliografia:
Batini e B. Santoni, L’identità sessuale a scuola. Educare alla diversità e prevenire omofobia, 2009, p. 87-91

Sitografia:
http://www.mirellaizzo.it/twospirits.html

Maschio e femmina sono gli unici generi esistenti?

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Giorgio S
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PsicoLOGO e mindfulness teacher

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